Sulle pagine di tutti i giornali è apparsa una notizia che ha al centro la parola “riciclaggio”: trentadue cittadini panamensi sono stati rinviati a giudizio per il presunto coinvolgimento in una vicenda di corruzione e riciclaggio rivelato dai cosiddetti Panama Papers nel 2016: lo ha annunciato il ministero della Giustizia panamense. Gli imputati saranno perseguiti per “presunto reato contro l’ordine economico, sotto forma di riciclaggio di denaro, nel caso noto come ‘Panama Papers'”, si legge in una nota. Un caso che ha destato scalpore e che ha coinvolto politici di molti paesi.
Prendendo anche spunto da questo caso e da recenti casi di cronaca legati ad inchieste che parlano di riciclaggio, Rainews.it ha chiesto al Professor Emanuele Fisicaro, docente e Presidente del Centro Studi Europea Riciclaggio e Compliance, di spiegare cosa si parla.
Il riciclaggio quindi produce un effetto distorsivo della concorrenza e quello, ancora più importante, della destabilizzante del mercato:
– l’effetto distorsivo della concorrenza non consiste nel fatto che l’operatore illecito approfitta dell’illegittimità del vantaggio stesso per il fatto che dispone di liquidità a basso costo, che determina l’annullamento del rischio d’impresa a suo favore. Inoltre sfruttando questa posizione, l’imprenditore criminale è in grado di adottare politiche predatorie dei prezzi che eliminano dal mercato gli imprenditori sani.
– l’effetto destabilizzante del mercato, invece, aumenta il tasso di inquinamento del sistema economico e finanziario, attraverso una minore efficienza e, quindi, un’ingiustizia nella distribuzione delle risorse.
Di fronte a questi fatti bisogna lavorare sulla prevenzione del fenomeno ancora di più bisogna far crescere la cultura di “un’economia legale”, di avere regole certe e nella trasparenza delle operazioni.
E il professor Fisicaro pone l’attenzione ai fondi del PNNR e su come controllare questo grande flusso di denaro che oggi potrebbero attirare l’attenzione di gruppi interessati al riciclaggio.
